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Farmacisti in piazza. Il 26 luglio le farmacie campane resteranno chiuse

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NAPOLI - 18/7/2012-  Anche le farmacie della Campania giovedì 26 luglio 2012 resteranno chiuse. L’AssembleaLa protesta dei farmacista dell’Unione sindacale regionale dei titolari di farmacia, all’unanimità,ha condiviso quanto già deliberato dall’Assemblea nazionale di Federfarma che ha programmato una giornata di chiusura delle farmacie italiane per protestare contro le misure adottate dal governo Monti che prevedono un’ ulteriore tassa dell’ 1, 83%  sul fatturato delle farmacie. I farmacisti campani hanno anche organizzato per lo stesso giorno,  a partire dalle ore 10. 30,  una manifestazione a Napoli sotto Palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale della Campania. Tra le altre iniziative di protesta è allo studio la revoca di tutti i servizi che le farmacie campane offrono  a titolo gratuito come, ad esempio, le prenotazioni di visite mediche specialistiche.

Nel frattempo il presidente di Federfarma Campania, Nicola Stabile, ha chiesto al presidente della Giunta regionale, onorevole Stefano Caldoro, un incontro per poter illustrare la grave situazione delle farmacie della Campania. “Se la vicenda nazionale – ha dichiarato Stabile – è di forte criticità, quella campana è drammatica. Il ritardo dei pagamenti da parte delle Asl ed il costo del denaro, che i farmacisti sono costretti a prendere in prestito, stanno provocando il crollo del sistema farmacia con il fallimento dietro l’angolo. In pratica si lavorerà in perdita non essendoci più i margini per poter assicurare la gestione d’impresa e la regolare distribuzione dei medicinali ai cittadini. Questo, ovviamente, mette a rischio anche l’occupazione. Si calcola che, mediamente, ogni farmacia campana dovrà rinunciare ad un dipendente. I posti di lavoro che rischiano di essere persi superano le mille unità. E si tratta di un settore che finora ha garantito prospettive occupazionali stabili ai laureati in farmacia, senza mai ricorrere a forme di precariato. Mentre già molti contratti a tempo pieno sono stati trasformati in “part time”, così come sono stati ridotti gli orari di lavoro dei collaboratori. Ma il disastro non riguarda soltanto Napoli, con ritardi che vanno dai dieci mesi dell’Asl Napoli 1 ai sei della Asl Napoli 2 e i sette dell’Asl Napoli 3, ma investe anche Caserta con cinque mesi di ritardo, ed un territorio, quello della provincia di Benevento, mai interessato da questi problemi  che ha raggiunto la cifra record di sette mensilità non corrisposte”.  Anche le Organizzazioni sindacali di settore, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, hanno pienamente condiviso l’allarme lanciato da Federfarma. Il prossimo 26 luglio il servizio farmaceutico sarà assicurato esclusivamente dall’apertura e dal normale funzionamento delle farmacie di turno obbligatorio. 

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