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Estintori: caratteristiche, numero e posizionamento

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Il numero risulta determinato solo in alcune norme specifiche (scuole, ospedali, alberghi, locali di pubblico spettacolo, autorimesse, ecc.).

Negli altri casi si deve eseguire il criterio di disporre questi mezzi di primo intervento in modo che siano prontamente disponibili ed utilizzabili.

In linea di massima la posizione deve essere scelta privilegiando la facilità di accesso, la visibilità e la possibilità che almeno uno di questi possa essere raggiunto con un percorso non superiore a 15 m circa. La distanza tra gruppi di estintori deve essere, quindi, circa 30 m.

Debbono essere indicati con l’apposita segnaletica di sicurezza, in modo da essere individuati immediatamente, preferibilmente vicino alle scale od agli accessi.

Estintori, di tipo idoneo, devono essere posti in vicinanza di rischi speciali (quadri elettrici, cucine, impianti per la produzione di calore a combustibile solido, liquido o gassoso, ecc.).

Gli estintori dovranno essere posizionati alle pareti, mediante idonei attacchi che ne consentano il facile sganciamento o poggiati a terra con idonei dispositivi (piantane porta-estintore con asta e cartello).

 

Tipo estintore Frequenza manutenzioni
Sorveglianza Revisione Controllo Collaudo
Manutenzione a cura di: Personale interno all'Azienda Personale esterno specializzato Personale esterno specializzato Personale esterno specializzato
Polvere Mensile 6 mesi 36 mesi

6 anni(non CE)

12 anni (CE)

CO2 Mensile 6 mesi 60 mesi 10 anni
Schiuma Acqua Mensile 6 mesi 18 mesi

6 anni(non CE)

12 anni (CE)

Caratteristiche degli estintori più comuni

Estintori a polvere

Le polveri possono essere di tipo:

ABC polveri polivalenti valide per lo spegnimento di più tipi di fuoco (legno carta liquidi e gas infiammabili), realizzate generalmente da solfato e fosfato di ammonio, solfato di bario, ecc.
BC polveri specifiche per incendi di liquidi e gas costituite principalmente da bicarbonato di sodio

L'azione esercitata dalle polveri è di tipo chimico (inibizione del materiale incombusto tramite catalisi negativa), di soffocamento della fiamma e di raffreddamento.

L’estintore a polvere può essere utilizzato su fuochi di classe A, B, C, classe D (solo con polveri speciali), quadri e apparecchiature elettriche fino a 1000 V (se espressamente indicato nelle avvertenze); l'utilizzo di estintori a polvere contro fuochi di classe F è considerato pericoloso.

Le polveri essendo costituite da particelle solide finissime, possono danneggiare le apparecchiature e macchinari.

Una volta spento l’incendio è opportuno arieggiare il locale, in quanto, oltre ai prodotti della combustione (CO, CO2, vari acidi e gas, presenza di polveri incombuste nell’aria) la stessa polvere estinguente, molto fine, può essere inspirata insieme ad altre sostanze pericolose dall’operatore.

 

Estintori a schiuma

È costituito da un serbatoio in lamiera d’acciaio la cui carica è composta da liquido schiumogeno diluito in acqua in percentuale dal 3 al 10%.

L’azione estinguente avviene per soffocamento (separazione del combustibile dal comburente) e per raffreddamento in minima parte.

Sono impiegati normalmente per incendi di liquidi infiammabili (classe B). Sui fuochi di classe A ha uno scarso rendimento. Non è utilizzabile sulle apparecchiature elettriche e sui fuochi di classe D.

Estintori a CO2

L'estintore contiene CO2 compresso e liquefatto.

È strutturalmente diverso dagli altri in quanto costituito da una bombola in acciaio realizzata in un unico pezzo di spessore adeguato alle pressioni interne, gruppo valvolare con attacco conico e senza foro per attacco manometro né valvolino per controllo pressioni.

Si distingue dagli altri estintori anche per le colorazioni dell'ogiva (grigio chiaro, anche se non obbligatorio) e dal diffusore di forma tronco-conica.

La CO2 che fuoriesce da un estintore può provocare ustioni da freddo.

Per la forte evaporazione del gas ha una gittata limitata, è necessario avvicinarsi il più possibile al focolaio, utilizzando dispositivi di protezione individuale: la distanza ottimale del getto è non oltre 2 metri.

Il gas circonda i corpi infiammati, abbassa la concentrazione di ossigeno e spegne per soffocamento e raffreddamento.

Il serbatoio dell'estintore ad anidride carbonica deve essere sottoposto a collaudo ogni 5 anni.

Nei locali chiusi occorre prevedere una quantità di CO2 pari al 30% della cubatura del locale per ottenere lo spegnimento dell’incendio per saturazione d’ossigeno.

L’estintore a CO2 può essere utilizzato su fuochi di classe B, C, quadri e apparecchiature elettriche fino a 1000 V (se riportato sulle avvertenze); esso non è adatto sui focolai di classe A, in quanto il gas produce solo un abbassamento momentaneo della temperatura senza l’inibizione delle braci prodotte dall’incendio e quindi dopo la scarica si reinnescherebbe nuovamente l’incendio.

L'utilizzo di estintori a CO2 contro fuochi di classe F è considerato pericoloso.

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